La Cultura nell’Età del Ferro – Donazioni del 2023

Foto di Adriano Gadini da Pixabay
Foto di Adriano Gadini da Pixabay




L’evoluzione degli ultimi anni ha portato diversi cambiamenti nella vita italiana. Siccome però in Italia niente è più definitivo del provvisorio, ecco che, man mano che gli eventi si susseguivano, abbiamo assistito ad un accavallarsi di alcuni di essi, in una specie di sovraimpressione: il 2020 è iniziato con il Covid; nel 2021, al Covid si è aggiunta, portata dai cosiddetti Migliori, la cosiddetta Ripartenza, e cioè l’ennesima Crisi economica sulla pelle delle classi lavoratrici; il 2022, ulteriormente, ci ha lasciato Covid e Crisi (anche istituzionale e costituzionale) e ci ha portato la Guerra in Ucraina.

Premesso che non ho ancora ben chiaro quale sarà la nuova iattura che si abbatterà sul nostro Paese nel 2023 (pare si possa scegliere fra una siccità peggiore di quella dell’anno scorso e una virata verso le democrature dell’Europa dell’Est), come ogni anno questo blog vuole aiutare chi si impegna a fare un po’ di Cultura (a fronte di un Paese che ormai, anche con qualche ragione, se deve risparmiare risparmia proprio su questo: vedi una recente ANSA e il relativo rapporto di Confcommercio; ultima visita ai link il 5 marzo 2023).

Il punctum dolens di quest’anno è che, come del resto è avvenuto in vari settori (smart working, spese a alimentari a domicilio, blocco dei licenziamenti, casse straordinarie, sussidi per i trasporti e per le utenze), anche qui, dopo la grande ondata di miglioramenti (quelli veri) derivante sostanzialmente dalla gestione del Covid da parte del Governo Conte-bis, è arrivata la risacca: dove prima c’era un ecosistema, ritiratesi le acque restano poche conchiglie, due pezzi di vetro levigato, qualche brandello di reti da pesca.

Ma se è vero che di quanto c’era prima resta molto meno, deve restare qualcosa di più del pre-Covid, e dico che deve perché deve essere una scelta. Non è vero che non si può fermare la Storia: si può eccome, perché la Storia non è un dato naturale, ma il susseguirsi dei fatti nello scorrere del tempo. Ed è per impedire che la Storia si fermi o che torni indietro che occorre compiere delle scelte, ciascuno ovviamente secondo le sue possibilità.

Per questo, se fino al 2019 mi ero limitato a 100 euro l’anno di donazioni, e dal 2020 ero arrivato a 200, oggi, non potendo più affrontare un tale costo (complice, bisogna dirlo, i costi della Cookie Solution, ben 13 euro al mese non ho capito bene perché), ho deciso di ridurre, sì, l’ammontare di queste donazioni, ma di scendere fino a 120 euro. Mantengo così un trend in ascesa rispetto al pre-Covid (trend che, se vogliamo dirla in percentuali, rappresenta un +20% rispetto ai minimi, che non è neanche poco), e tuttavia faccio fronte a questa nuova spesa che, mi par di capire, difficilmente si può evitare (si accettano consigli).

Venendo al dunque, ho scelto per quest’anno 3 progetti secondo me interessanti, che consiglio di sostenere a chi legge e può dare qualcosa.

Eccoli!

Casa degli Artisti di Milano

Casa degli Artisti di Milano

La Casa degli Artisti di Milano l’avevo già sostenuta nel 2021. Si tratta in sostanza di una residenza, con annessi laboratori e gallerie, sita appunto a Milano e destinata a un pubblico di artisti, cui sono destinati anche spazi espositivi in un sistema di scambio fra alloggio, fornitura di spazi di lavoro e “restituzione” al pubblico da parte dell’artista.

Inutile dire che, nelle attuali (ma ormai annose, almeno decennali) circostanze, la Cultura sta diventando sempre più elitaria, sempre più bisognosa di mecenati potenti (un esempio sono le pur meritevoli iniziative, ad esempio, delle fondazioni bancarie e delle Regioni), sempre più distante dalla popolazione (che, dal canto suo, non sembra sentirne troppo la mancanza) o, quando pure le è più vicina, parcellizzata, settorializzata, e soprattutto non incentivata. Il problema che io vedo è che, se questa tendenza continuasse per qualche altro anno, col mondo che va avanti e noi restiamo indietro, in Italia rischieremmo di tornare a situazioni che non si vedevano più o meno dal Seicento, appena prima del riavvicinamento fra il teatro e le masse popolari, una prima forma di cultura “alta” in qualche modo fruibile almeno dalla popolazione urbana nel suo complesso, e che non a caso ha avuto anche degli effetti politici importanti.

Un bel salto all’indietro, e per come la vedo io ci siamo già dentro alla grande.

Per questo, fra le tante e per quanto possibile, sostengo anche questa particolare iniziativa. Per chi volesse, qui il link per sostenerla.

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Divine Queer Film Festival 2023

Divine Queer Film Festival 2023

Sono da sempre vicino alle battaglie per i diritti civili. La mia modestissima opinione in merito è che, se oggi l’Italia è un Paese minimamente civile sotto il profilo del vivere quotidiano, è esattamente per le battaglie condotte dalla comunità LGBTQ+.

Siccome poi sono un amante del Cinema, anche se purtroppo non ho il tempo di andarci spesso, non posso che sostenere questo festival cinematografico. Si dice che ormai il Cinema va avanti solo grazie ai festival, e forse è vero. Certamente è vero per i film indipendenti, certamente lo è per chi non può spendere milioni in campagne pubblicitarie o farsi distribuire in tutte le sale esistenti.

Facciamolo andare avanti un altro po’, allora, questo Cinema. Magari succede il miracolo.

Qui il link.

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Casa della Cultura – Via Borgogna 3, Milano

Casa della Cultura di Milano

Mi sono imbattuto in questa associazione culturale durante il Lockdown del 2020: in un momento di Storia vissuta sulla pelle e non più solo sui libri o nei documentari, qui si discuteva di Passato e di Futuro, si analizzava il Presente, si ascoltavano ospiti prestigiosi discutere di politica, cultura, società, economia.

Oggi la Casa della Cultura di Milano prosegue le sue attività in una modalità ibrida che funziona alla grande: agli incontri in presenza si può assistere in loco o attraverso YouTube, gli ospiti si alternano de visu e in call, e gli argomenti sono i più vari: dai paralleli Italia-Giappone alla Storia dell’impresa italiana, dalle religioni agli immancabili “dialoghi sulla città”, alle sfide della politica e della tecnologia nel mondo moderno.

Qui il link alla pagina delle donazioni e, per chi volesse semplicemente dare un’occhiata, al canale YouTube.

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Finito il giro delle donazioni, anche quest’anno mi sono rimasti degli spiccioli, che dono volentieri agli autori delle immagini gratuite che uso nel sito: queste persone, che magari vedono le loro foto pubblicate sui grandi giornali senza nemmeno che si dica chi le ha fatte, meriterebbero ben più di questo, ma io solo questo posso.

A presto!




Un pensiero su “La Cultura nell’Età del Ferro – Donazioni del 2023

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