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Anno: 2000
Produzione: Vittorio Cecchi Gori; Marco Scaffardi; Carlo Verdone
Regia: Manetti Bros. (Antonio Manetti e Marco Manetti)
Sceneggiatura: Manetti Bros.
Direzione della Fotografia: Federico Schlatter
Montaggio: Federico Maria Maneschi
Effetti speciali e Trucco: Rosario Prestopino; Corrado Rizzo; Gianluca Rizzo; Paolo Zeccara
Musiche: DJ Gruff; DJ Squarta
Durata: 105 minuti circa
Budget: Per Marco Manetti c’era “un budget grosso (…) Cecchi Gori aveva messo molti soldi e tante sale“ (fonte: intervista a cura di Arianna Finos del 18 agosto 2017 – 27 gennaio 2019, su Repubblica.it)
Incassi: Per Marco Manetti fu “un flop al botteghino“ (fonte: intervista a cura di Irene Vanni del 3 febbraio 2010, su Horrormagazine.it)
Scene del film in bianco e nero
ATTENZIONE – CONTIENE SPOILER
Transilvania, anno 2000. Il Conte Dracula (Toni Bertoletti) sta guardando la televisione, e precisamente la RAI1. Affascinato dalle luci e dalle facili emozioni trasmesse in tv, si innamora dell’Italia e decide di andarci a vivere. Intanto, a Roma, Zombie (Chef Ragoo) si divide fra la scena musicale del centro sociale Circolo degli artisti e la passione per Zora (Micaela Ramazzotti), giovane writer che arricchisce del suo nome le grigie pareti capitoline.
Comincia così, fra degrado urbano e dizionari dell’horror snocciolati in sonorità hip hop, una parodia di Dracula tutta da vedere.
Ma andiamo con ordine.
Nel 2000, i Manetti Bros. (Antonio e Marco Manetti) stanno lavorando a un videoclip per Alex Britti. Tramite il cantante, conoscono Carlo Verdone (che nel film interpreterà il Commissario Lombardi). Il poliedrico attore e regista romano, da sempre scopritore di talenti e rilanciatore di icone regionali2, visiona alcuni loro progetti in cantiere e sceglie di produrne uno, peraltro già in pre-produzione: Zora La Vampira.
Il film, pur uscito in “tante sale” e “con un budget grosso“, non ottiene tuttavia il successo sperato: Marco Manetti parla in proposito di “un flop al botteghino“. Quanto alla critica, lo scorrere del tempo sembra registrare recensioni contrastanti3.
Grazie però ai suoi riferimenti musicali4, all’essere comunque a pieno diritto nella filmografia su Dracula e, si può dirlo, al fatto di essere un gran bel film, Zora è divenuto col tempo un oggetto di culto.
Sempre parlando di riferimenti, non si può non notare che già il titolo, Zora La Vampira, è una citazione. In particolare, si riferisce ai vecchi fumetti horror-erotici italiani degli anni Settanta e Ottanta, di cui proprio Zora era uno dei più famosi5.
Le analogie col fumetto, comunque, finiscono col titolo, col nickname della protagonista e con qualche citazione durante il film. Zora La Vampira, in realtà, è una parodia del Dracula di Stoker ambientata nella Roma del 2000.
Una parodia ben riuscita, peraltro. La trama è ripresa nei suoi punti cardine. L’atmosfera è sempre fra il serio e il faceto, evitando pericolosi sbilanciamenti. Le risate ci sono, i tempi della commedia sono rispettati, l’horror ha la sua parte. Il vampiro è un misto fra il Vlad III storico, di cui in parte riprende l’aspetto, il seduttore Lugosi e il Nosferatu di Murnau, con cui ha in comune lo stretto legame coi topi.
Zora La Vampira non giunge esattamente nel deserto cinematografico. Parodie di Dracula se ne erano già fatte, anche in Italia: Dracula In Brianza, film di Lucio Fulci del 1975, pur non essendo una vera e propria parodia di Stoker, parla di vampirismo; e il Fracchia Contro Dracula del 1985, di Neri Parenti.
Eppure, Zora ha qualcosa in più.
All’ironia sul vampiro si somma una panoramica della scena rap italiana6, dei centri sociali di Sinistra7, del fenomeno del writing, dell’immigrazione.
E soprattutto, ed è questa la vera cifra del film, Zora regge bene la prova del tempo. Non si sente la mancanza di smartphone e social network, che per un film ambientato nella movida giovanile di una capitale non è poco. Alcuni riferimenti all’epoca, come l’operatività della SAM8, fanno più che altro colore9. Altre note d’epoca, come i graffiti inneggianti al PKK, riportano a un’Italia in cui questo era ancora associato al caso Öcalan più che ai sanguinosi scontri fra peshmerga, ISIS, Turchia, foreign fighters, Siria, eserciti regolari, droni, Iraq, kamikaze, servizi segreti, mercenari al soldo dello Zio Sam, del Califfo, del Sultano, dello Zar cui siamo stati abituati negli anni più recenti.
Insomma, un’Italia diversa da quella di oggi, eppure abbastanza simile, in cui gli stessi codici e gli stessi simboli sono utilizzati per ragioni diverse: una Roma sostanzialmente fuori controllo10; un’immigrazione affidata a operatori illegali; una Chiesa in crisi di identità, fra superstizioni, pulpiti preconciliari e afflato sociale11.
E’ in questo contesto che Dracula approda e, come Stoker insegna, cerca casa.
Mi rendo conto di aver parlato a lungo, mi rendo conto, in fondo, di aver tralasciato il lato tecnico del film.
E a questo punto, però, mi rendo conto anche di una cosa: che Zora La Vampira è uno di quei film d’evasione che racchiudono in sé tante altre cose; film che, partendo da una premessa forse banale, come l’ennesima trasposizione di Dracula, raccontano molto altro.
Zora piacerà molto agli appassionati di di vampiri, a chi cerca una buona commedia horror, a chi vuole trovare qualcosa di insolito e, tutto sommato, di mai più ripetuto in Italia.
Scene del film in bianco e nero
Bibliografia
AA. VV.. Il Mereghetti. Dizionario Dei Film 2011. Baldini Castoldi Dalai Editore S.p.a., Milano, 2010.
Sitografia
Cinematografo.it – https://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/zora-la-vampira/37189/ (ult. visita 04/08/2019)
Horrormagazine.it – Intervista a Marco Manetti a cura di Irene Vanni del 03 febbraio 2010. Visibile su: https://www.horrormagazine.it/4756/intervista-a-marco-manetti (ult. visita 29/07/2019)
Indiegogo – https://www.indiegogo.com/projects/vintagerotika#/ (ult. visita 03/08/2019)
Mymovies.it – https://www.mymovies.it/poster/0/?id=33548 (ult. visita 28/07/2019)
Repubblica.it – Sfida a Venezia per i Manetti Bros: “Con pochi soldi si lavora meglio”. Di Arianna Finos, 18 agosto 2017 – 27 gennaio 2019. Visibile su: http://www.repubblica.it/speciali/cinema/venezia/edizione2017/2017/08/18/news/sfida_a_venezia_per_i_manetti_bros_con_pochi_soldi_si_lavora_meglio_-174088223/ (ult. visita 29/07/2019)
Richard Benson, sito ufficiale – https://www.richardbensonofficial.com/ (ult. visita 31/07/2019)
Roma.repubblica.it – Morto Massimo Marino, conduttore estremo delle notti romane. Di Fabrizio Bocca, 20 aprile 2019. Visibile su: https://roma.repubblica.it/cronaca/2019/04/20/news/morto_massimo_marino_conduttore_estremo_delle_notti_romane-224491313/ (ult. visita 31/07/2019)
Vintagerotika – https://lacadelavega.wixsite.com/annexia (ult. visita 03/08/2019)
Wikipedia in italiano – https://it.wikipedia.org/wiki/Sindaci_di_Roma (ult. visita 03/08/2019)
- Devo ammetterlo: ho cercato, ma non sono riuscito a sapere se intorno al 2000 fosse possibile vedere la RAI in Romania, e in particolare in Transilvania.
- Il conduttore Massimo Marino, recentemente scomparso, apparso in Grande Grosso E Verdone, ma anche il chitarrista e conduttore Richard Benson, a sua volta presente in Maledetto Il Giorno Che T’ho Incontrato.
- Su Cinematografo.it sono riportate recensioni coeve assai positive, mentre un Dizionario Mereghetti del 2011, al Vol. 2, pagg. 3804-3805, dà al film una stelletta su quattro.
- Fra musiche composte ad hoc e brani di repertorio, i titoli di coda riportano pezzi di: Brusco; Carmina Burana; Joe Cassano; Cianuro; DJ Capua; DJ Enzo feat. Gruff; DJ Gruff; DJ Squarta; Dre Love; Frankie Hi-nrg MC; I.H.C.; Indelebile Inchiostro; Kaos; Macro Marco; Napoli Centrale; Neffa feat. Francesca Touré; Piotta; President Arpi; Profondo Rosso; Rude MC; Sottotono; Sovibes; Sud Sound System; Turi feat. Primo Brown.
- Un filone, questo, che anche oggi ha un suo seguito, come dimostra il progetto Vintagerotika, di cui anch’io sono stato donatore all’epoca del crowdfunding.
- E siamo due anni prima di 8 Mile, per esempio.
- Anche qui, siamo un anno prima del G8 di Genova.
- Acronimo di “Squadra Anti-Mostro”, gruppo costituito per le indagini sui delitti attribuiti al cd. Mostro di Firenze.
- Anzi, c’è forse il rischio che qualcuno dei meno appassionati di giudiziaria creda la SAM, qui comandata da Verdone, una pura invenzione cinematografica.
- Si veda la linea di successione dei Sindaci, prima e dopo il Rutelli che nel 2000 amministrava la Capitale, e ci si soffermi sul non indifferente numero di Commissari.
- E siamo nell’anno del Grande Giubileo.
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