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Anno: 2016
Produzione: Baionetta Movies Production; New Old Story Film Casalpusterlengo
Regia: Roberto Albanesi; Lorenzo Lepori
Sceneggiatura: Roberto Albanesi; Lorenzo Lepori; Antonio Tentori
Direzione della Fotografia: Simone Chiesa; Lorenzo Lepori; Leonardo Monfardini
Montaggio: Simone Chiesa; Lorenzo Lepori; Luca Spadoni
Musiche: Luca Spadoni
Effetti Speciali e Trucco: David Bracci; Alessandro Catalano; Crea FX; Sergio Stivaletti
Durata: 70 minuti circa
Budget: 8.000,00 € stimati (fonte: IMDB)
Incasso: N/A
Prima di tutto godetevi il trailer:
Ed ecco la recensione!
ATTENZIONE – CONTIENE SPOILER
L’horror italiano ha vissuto più fasi altalenanti. Dopo un ventennio circa di splendore, alla metà degli anni ’80 ha iniziato lentamente a decadere, finendo nell’oblio delle produzioni dirette più all’estero che in Italia, più all’home video che al cinema.
Catacomba è uno di quei film che provano a invertire questa tendenza, e lo fa riprendendo uno dei classici dell’horror, il film a episodi, e ispirandosi ai fumetti horror-erotici degli anni ’70-80 (il Lepori disegnatore della locandina, omonimo del regista, è uno dei disegnatori del fumetto Oltretomba).
Il film presenta icone e nomi autorevoli: Antonio Tentori, Sergio Stivaletti, Pascal Persiano. A questi si affiancano Lorenzo Lepori e Roberto Albanesi alla regia, nonché attori e tecnici che, magari sconosciuti al grande pubblico, hanno esercitato una prova degna di essere vista (Simona Vannelli, ma anche Silvia Ercolini ed Eleonora Sinotti, Moreno Fabbri, Simone Chiesa e Massimo Mas, solo per citarne alcuni).
Gli episodi sono 5, compreso uno che fa da cornice narrativa agli altri.
Nell’episodio cornice assistiamo alle quotidiane avventure di un giovane che cerca un barbiere, finendo sulla poltrona del salone “Un diavolo per capello”, accanto alla quale, invece delle solite riviste di moda o di hair-styiling, trova il fumetto horror Catacomba (incluso nell’edizione DVD). Lo apre e inizia a leggerlo.
La trama del primo episodio è semplice ma efficace: uno sceneggiatore interpretato da Antonio Tentori (o forse proprio lo sceneggiatore Antonio Tentori) cerca l’ispirazione, e la trova ai piedi di un albero maledetto, famoso per antichi roghi di streghe, isolato nei campi. L’arrivo di una moto lo distrae dalla scrittura. Parte così un quarto d’ora di follia, satanismo, splatter esplicito sbattuto in faccia allo spettatore.
In questi pochi minuti diventa chiara una cosa: grazie anche alla struttura antologica e quindi a cortometraggi, Catacomba fa a meno del solito climax, portandoci subito al momento dello shock.
Il secondo episodio è forse il più delirante dal punto di vista della trama. Partendo da una storia di paese e di omicidi, questo episodio mescola rape and revenge e alieni, mostri della laguna nera e men in black, stupri e omicidio. Il tutto con una naturalezza che lascia esterrefatti.
In realtà, questa naturalezza deriva proprio dalla struttura del film. Noi infatti non stiamo assistendo (per ora) alla realtà, e nemmeno alla realtà dell’universo narrativo del film: noi stiamo immaginando, con il ragazzo nel salone del barbiere, lo svolgersi del fumetto Catacomba. Per cui noi già sappiamo che tutto ciò che vediamo non è altro che finzione nella finzione, Cinema nel cinema, immaginazione di un ragazzo che legge un fumetto in un film mentre fuori c’è la realtà dello spettatore.
Con questo meccanismo Catacomba si permette così di mostrare praticamente di tutto, e riesce a impressionare.
Nel terzo episodio abbiamo un grande classico: Paganini, il violinista italiano che ha ispirato film (Paganini Horror, Kinski Paganini) e fumetti (La dozzina del pentagramma – Alan Ford, n. 35). Non a caso, protagonista dell’episodio è Pascal Persiano (già attore in Paganini horror).
Ai classici si richiama anche il quarto episodio. E lo fa già nel titolo: La maschera della Morte Rossa. Come spesso accade con i racconti di Poe, qui la materia è romanzata e mescolata ad altro. Sul piano dello shock, comunque, siamo su livelli elevati: infanticidio, spiritismo, sesso, necrofilia, cannibalismo. Sicuramente l’episodio più violento del film!
Il film è pieno di citazioni provenienti da ogni parte: da Poe a Paganini e a Men in Black, da Lucio Fulci a Joe D’Amato, passando per i film Hammer, l’esoterismo e la sci-fi anni ’50. Chi ama la citazione e i rimandi fra autore e spettatore che ne derivano sarà soddisfatto.
Non mancano certo alcuni piccoli errori, magari dovuti ad un’inquadratura girata frettolosamente o ad un dialogo portato un po’ oltre la sua conclusione più efficace, ma non influiscono sul film globalmente inteso e soprattutto con i suoi punti di forza, effetti speciali in primis.
In conclusione, Catacomba guarda al classico ma è a suo modo una ventata di aria fresca. Dimostra una volta di più che è possibile realizzare un horror ricco di effetti non digitali pur rispettando un budget molto limitato; che alcuni grandi nomi sono ancora capaci di portare avanti l’Arte; che nel Cinema horror italiano è possibile trovare ottimi elementi anche fra i giovani.
Consigliato agli appassionati dell’horror, del gore, dell’exploitation, a chi vuole divertirsi e magari anche ridere con gli effetti splatter e con dei dialoghi sopra le righe, agli amanti del fumetto underground degli anni che furono.
Trailer
Sitografia
Cinematographe – https://www.cinematographe.it/recensioni/catacomba-recensione-film-lorenzo-lepori/ (ult. visita 02/08/2017)
IMDB – http://www.imdb.com/title/tt5585900/?ref_=nv_sr_1 (ult. visita 02/08/2017)
Mymovies.it – https://www.mymovies.it/film/2016/catacomba/poster/ (ult. visita 02/08/2017)
Pointblank.it – http://www.pointblank.it/recensione/catacomba/ (ult. visita 02/08/2017)
Wikipedia in italiano – https://it.wikipedia.org/wiki/Oltretomba_(fumetto) (ult. visita 02/08/2017)
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